ABC

A come Antropocene

B come

C come 

D come Dio

E

F

G come Golem

H

I come Iperuranio

L

M come Morte 

N

O come Odissea nello Spazio

P

Q

R come Runa

S

T come Transumanesimo 

U

V

Z

Abstract

 

Abstract 1

Racconto breve

Belino, 2062. X lavora in una discoteca, ed è l’addetto alla “generazione” delle tracce che devono essere eseguite in una serata nel club. È raro che ormai una discoteca paghi un musicista per suonare, le tracce vengono create attraverso un generatore automatico di pezzi. Il generatore fa uso di diversi input, quali le reazioni del pubblico a certe tracce, il numero di ascolti sulle piattaforme di diffusione musicale e in generale il godimento del cliente di fronte a certe caratteristiche di un pezzo musicale dance/elettronica per creare una traccia musicale perfettamente ballabile. Di base il suo lavoro è ridotto a quello di tecnico, quando un tempo chi si occupava della musica era un musicista e un artista. Un tempo Berlino, patria della musica elettronica e techno, era casa di centinaia di artisti e la scena musicale era sviluppatissima: a partire dal Krautrock negli anni ’70 fino alla musica techno degli anni ’90 e l’elettronica sperimentale dei primi anni del 2000. Per chi si interessa realmente alla musica, vecchie sale di produzione e registrazione sono diventate delle mete sacre, come alla ricerca di una antica essenza perduta. Nel suo girovagare, un giorno X trova in una sala di produzione un Korg MS 10 (oppure un ARP Odissey o un Minimoog, tbd) e scopre un mondo quasi del tutto dimenticato.

 

Abstract 2

Racconto breve (prototipo)

Manhattan, 2062. Il racconto si vorrebbe basare su come Tiresia, mitico indovino della mitologia greca, avrebbe vissuto la vicenda personale che lo vede cambiare sesso, da uomo a donna (nelle Metamorfosi di Ovidio), nella Manhattan del 2062. Tiresia, un tempo avrebbe dovuto infatti aspettare anni prima di essere ritrasformato in uomo, ma con i mezzi che la moderna tecnica medica offre, come sarebbero andate le cose?

Nei fumetti

 

Incredible Hulk #3, Jack Kirby (1962)

In un libro

 Di seguito, i passi che presentano il lemma "trascendere" in Out of Control di Kevin Kelly:

"The tiny bees in my hive are more or less unaware of their colony. By definition their collective hive mind must transcend their small bee minds. As we wire ourselves up into a hivish network, many things will emerge that we, as mere neurons in the network, don't expect, don't understand, can't control, or don't even perceive. That's the price for any emergent hive mind." (pag. 59)

"The network of life on Earth, like all distributed being, transcends the life of its ingredients. But bully life reaches deeper and ties up the entire planet in the web of its network, also roping in the nonliving matrix of rock and gas into its coevolutionary antics." (pag. 111)

"One of the first to articulate the transcendent view that life directly shaped the physicality of this planet was the Russian geologist Vladimir Vernadsky, writing in 1926. Vernadsky tallied up the billions of organisms on Earth and considered their collective impact upon the material resources of the planet. He called this grand system of resources the "biosphere," (although Eduard Suess had coined the term a few years earlier) and set out to measure it quantitatively in his book The Biosphere, a volume only recently translated into English." (pag. 116)

"Where does self come from? The perplexing answer suggested by cybernetics is: it emerges from itself. It cannot appear any other way. Brian Goodwin, an evolutionary biologist, told reporter Roger Lewin, "The organism is the cause and effect of itself, its own intrinsic order and organization. Natural selection isn't the cause of organisms. Genes don't cause organisms. There are no causes of organisms. Organisms are self- causing agencies." Self, therefore, is an auto-conspired form. It emerges to transcend itself, just as a long snake swallowing its own tail becomes Uroborus, the mythical loop." (pag. 166)

"The appropriate out-of-controlness started on a ramshackle ranch nearSanta Fe, New Mexico. During the commune heydays of the early 1970s, the ranch collected a typically renegade group of cultural misfits. Most communes then were freewheeling. This one, named Synergia Ranch, wasn't; it demanded discipline and hard work. Rather than lie back and whine while the apocalypse approached, the New Mexican commune worked on how it might build something to transcend the ills of society. They came up with several designs for giant arks of sanity. The more grandiose their mad ark visions got, the more interested in the whole idea they all became." (pag.182)

DANA MEADOWS: "It strikes me as a little bit fatalistic to think that this isdesigned in the system to happen and we just lean back and watch it. Instead we modeled ourselves into it. Human intelligence comes in, perceives the whole situation, and makes changes in the human societal structure. So this reflects our mental picture of how the system transcends to the next stage-with intelligence that reaches in and restructures the system." (pag.550)

"The final section in my book is a short course in what we, or at least I, don't know about complex adaptive systems and the nature of control. It's a list of questions, a catalogue of holes. A lot of the questions may seem silly, obvious, trivial, or hardly worth worrying about, even for nonscientists. Scientists in the pertinent fields may say the same: these questions are distractions, the ravings of a amateur science-groupie, the ill-informed musing of a techno-transcendentalist. No matter. I am inspired to follow this unorthodox short course by a wonderful paragraph written by Douglas Hofstadter in an forward to Pentti Kanerva's obscure technical monograph on sparse distributed computer memory." (pag.563)

"This compendium of insights and ideas attempted to define a new world before it had been formed. The book hovers over the darkness and tries to say, "Let there be light," and the crackling of the static brightens for a moment and then fizzles. The new world is being formed out of an interaction between these first bold visions of itself, all blinding in its impossible new births, and the way we will subsequently come to nuance the complexities of what we can realize only afterward when we
recontextualize ourselves in a self-transcendent fractal-like climb up the spiral of consciousness. That time is almost here. But not quite." (pag.624)

"Humans stand above nature, we do not belong to nature. Our meaning and purpose are not rooted in the Divine incarnation in the evolutionary process, but in Divine and human transcendence of nature." (pag. 636)

Lo slogan

 Oltre il limite, consevando coscienza

Da sempre abbiamo posseduto la tendenza a superare i limiti della nostra natura e che la finitezza ci ha imposto, di esplorare la terra di nessuno: ricordiamo solo di farlo conservando la nostra coscienza, in modo che funga da guida.

Alla Macchina non è mai fregato nulla

Un’intervista a Valerio Mattioli in occasione dell’uscita del suo ultimo saggio: Exmachina. Storia musicale della nostra estinzione.

 

"Io credo che agli inizi della loro carriera gli Autechre abbiano scritto alcune delle melodie più struggenti del periodo (pensa a brani come “Drane”, “VLetrmx”, “Cichli”… ), ma è vero che si tratta sempre di un melodismo algido, freddo, distaccato, in una parola assai poco “umano”. Dopodiché, una volta che la Macchina si è definitivamente impossessata di loro, a restare sono soltanto ritmi astrusi e trame ipercomplesse, è vero. Ma chi lo dice che questi ritmi non siano ballabili? Certo, bisogna vedere quali creature dispongono delle articolazioni necessarie per ballarli…"

 

 

Autechre - Perlence (2008)

Francesco Guccini - L'Ultima Thule

 

 

L'ultima Thule, Francesco Guccini (2012)

 

Il momento prima di trascendere, l'ultimo baluardo dello scibile, l'ultima fatica.

 

La Passerella d'Addio, Nino Rota (8 e 1/2, Fellini)

 

 

La passerella di addio, scena finale di Otto 1/2 (1963), regia di Federico Fellini e musiche di Nino Rota

 

 

Le muse inquietanti, Giorgio de Chirico (1917-1919)

Metafisica, oltre l'apparenza della la fisica

Sympathy For The Devil (50th Anniversary Edition)

 

 

"I watched with glee while your kings and queens
Fought for ten decades for the gods they made
I shouted out, who killed the Kennedys?
Well, after all, it was you and me"

 

The Rolling Stones, Sympathy For The Devil (1968)

 

Possibilmente ispirata da "Il Maestro e Margherita", la canzone fa parte dell'album "Beggars Banquet" e si basa iteramente sulla figura di Lucifero ("just call me Lucifer"). In una enorme lista di guerre, stermini, omicidi è proprio Luficero a ricordarci che la linea di demarcazione fra bene e male o è estremamente sottile, oppure non esiste affatto; trascendere l'uno per finire nell'altro sembra essere nella natura umana. In fin dei conti chi ha ucciso i Kennedys se non io e te?

 

 

Come trascendere il regno dei morti a prima mattina?

(sì, son dovuto andare di inventiva)

 

Da "Mauvais garçons: Portraits de tatoués" (Jérôme Pierrat & Eric Guillon, 2013), una raccolta di foto scattate dalle autorità carcerarie francesi fra il 1890 e il 1930. La raccolta descrive e interpreta una serie di tauaggi presenti sui detenuti: vendetta, tristezza, poesia, erotismo e ricordi dell' Africa coloniale.